
Prima di iniziare mi sono divertita a chiedere un confronto solo sulla matematica 2012 e 2025 a chatGPT:
Il documento del 2012 segue un approccio più vicino alla didattica costruttivista, basata sull’esperienza diretta e sulla costruzione di significati attraverso il problem solving.
Il documento del 2025 ha una visione più interdisciplinare, con un’integrazione più marcata della tecnologia e dell’informatica, enfatizzando il ruolo della matematica come linguaggio critico e universale.
Ok, grazie chatGPT, quali critiche muoveresti al documento 2025?
Introduzione forzata dell’informatica: la matematica e l’informatica sono discipline con obiettivi distinti; una loro fusione precoce potrebbe risultare poco efficace e distogliere l’attenzione dalle basi matematiche.
Formalizzazione precoce: la modellizzazione e la generalizzazione dovrebbero emergere in modo naturale attraverso l’esperienza e non essere imposte come obiettivi già nella scuola primaria.
Problem solving a rischio: l’anticipazione eccessiva della formalizzazione potrebbe portare gli studenti a memorizzare procedure senza sviluppare una reale comprensione del problema, riducendo la matematica a un insieme di regole astratte anziché a uno strumento per esplorare il mondo.
Interdisciplinarità non sempre funzionale: i collegamenti con altre discipline devono essere strumenti di apprendimento reale e non elementi accessori che rischiano di sovraccaricare il curriculum.
Tecnologia come supporto, non come sostituto: l’uso degli strumenti digitali deve essere bilanciato per evitare una perdita della dimensione esperienziale dell’apprendimento matematico.
No, ChatGPT, ho paura sia molto peggio…
Quale futuro vogliamo per l’insegnamento della matematica?
Nella matematica delle Indicazioni 2025 si vede senza problemi: ci sarà sempre più codice e sempre meno pensiero. Gli studenti potranno discutere tra loro, argomentare, e un algoritmo verificherà se la loro risposta è coerente con il modello.
Le aule diventeranno spazi adattivi e personalizzati, calibrati sulle esigenze di ogni studente grazie all’intelligenza artificiale, che indicherà il percorso ottimale per ciascuno, senza inutili deviazioni, senza tempo perso a confrontarsi con gli altri.
Le difficoltà, le differenze, i problemi legati all’ADHD o ad altre neurodivergenze saranno gestiti in tempo reale dal sistema, che regolerà tempi e modalità di apprendimento in modo automatico, rendendo superfluo l’intervento dell’insegnante.
Grazie ChatGPT, ti voglio bene.
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