Lo studio dell'astronomia è iniziato così


Disegna te in una giornata di sole con la tua ombra


Perché partire dal disegno? Galileo ha passato molto tempo a disegnare e anche un bambino che disegna sta provando a capire il mondo: il disegno è un modo di pensare e guardare il mondo, e su quei disegni si possono fare tante considerazioni. 




Tuttavia preferisco passare alla fase dell’osservazione diretta, così usciamo fuori e chiedo loro di mettersi a guardare e scrivere quello che sembra interessante per il loro studio delle ombre. Singolarmente partono ad esplorare le ombre del cortile, della piazza e qualcuno si avventura un po’ più in là.

La prima cosa che chiedo è un lavoro individuale, perché in solitudine ci confrontiamo con noi stessi e i nostri pensieri. Le parole evocative che ciascuno fa uscire vengono poi condivise . Propongo infatti ai partecipanti, di provare a scrivere in piccoli gruppi, un testo o una poesia sull’ombra. 

"L'ombra è molto spesso
più lunga di quello che la emette
però se c'è un buco
anche l'ombra ce l'ha.
Un'ombra sopra l'altra non si vede"
Francesco, 9 anni


"L'ombra ha tante forma.
L'ombra dei bambini si muove continuamente.
Invece l'ombra delle piante, degli alberi è immobile.
L'ombra della scuola è molto grande."
Patrizia, 10 anni


"L'ombra non ha odore e non fa rumore"
Asia, 10 anni


"Le ombre si muovono con te, non le vedi staccarsi da te
dove c'è ombra c'è più freddo
più luce c'è e più è nera l'ombra
le ombre non hanno la forma perfetta del proprietario"
Margherita, 10 anni


Sono i primi momenti di incontro e di scambio, c’è da decidere che strada seguire, come comporre qualcosa che appartiene a tutti.


Solo alla fine di tutto il percorso torneremo sui disegni iniziali e, forse, li osserveremo con occhi nuovi.


Per approfondimenti consiglio le letture:


"Strumenti per i giardini del cielo" di N. Lanciano (tra le pagine è anche citato il lavoro di una giovane Rita e le parole dei bambini che hanno lavorato con lei nella scuola di Vicopisano☺)

Commenti