Ma quanto è infinito Munari? È un vero poliedrico: unisce tecnologia e arte, sperimentando forme e materiali semplici con attenzione pazzesca. La sua eredità è vastissima e ha influenzato moltissime discipline, compresa (evviva!) la pedagogia.
Alla mostra ho scoperto che ha progettato anche una macchina del vento per la scuola di Rende, il paese di Antonio (in Calabria).
Con la mia classe ultimamente giochiamo a costruire macchine matematiche che ti aiutano a capire concetti complicati come le divisioni o le frazioni. Vederli progettare, costruire, inventare, discutere, cercare materiali per produrre qualcosa di molto più complesso del solito è stato prezioso.
La rivoluzione più bella nella scuola sarebbe quella di riportare le mani ad essere protagoniste, e la mostra di Parma ti lascia dentro questo semino. Grazie Munari! 

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